Parzialmente distrutto due volte, nel 1944 da un bombardamento e nel 1966 dall'alluvione, il Comunale è stato prontamente restaurato, a simboleggiare la volontà di rinascita ed un impegno civile della città (come espresso anche in occasione del grande concerto di Piazza della Signoria dopo l'attentato agli Uffizi del 1993).
Sul palcoscenico del Comunale si sono alternati i nomi più prestigiosi della musica di questo secolo: direttori quali Vittorio Gui, Bruno Walter, Wilhelm Furtwängler, Dimitri Mitropoulos, Zubin Mehta, von Karajan e Muti, la "divina" Maria Callas, Pietro Mascagni e Richard Strauss, Paul Hindemith e Bela Bartòk, Igor Stravinskij e Luigi Dallapiccola, Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen e Luciano Berio quali interpreti delle loro stesse musiche.
Al loro fianco registi e scenografi di eccezione quali Max Reinhardt e Gustav Gründgens, Luchino Visconti e Franco Zeffirelli, Luca Ronconi e Bob Wilson, Giorgio De Chirico ed Oskar Kokoschka. Fondato nel 1933 da Vittorio Gui, il Maggio Musicale Fiorentino è il più antico festival italiano ed uno dei più importanti a livello internazionale.
Nato come manifestazione triennale e divenuto già dal 1937 appuntamento annuale, è da allora una delle mète obbligate per gli amanti della musica. Fin dalle sue origini il Maggio Musicale si è imposto all'attenzione mondiale per alcune scelte culturali di fondo, originali e mai smentite. In primo luogo, l'attenzione rivolta ai problemi della "visualità" nell'opera lirica, chiamando a collaborare al festival fiorentino i maggiori registi teatrali e cinematografici del nostro secolo ed una nutrita schiera di celebri pittori e scultori di fama, come scenografi e costumisti: una scelta, sviluppata a Firenze prima che altrove, che si è rivelata decisiva per lo sviluppo della moderna drammaturgia operistica.
Quindi la costante esplorazione del Novecento musicale, dalle sue avanguardie storiche fino alle esperienze più recenti, attraverso la presenza attiva degli stessi compositori, accompagnata dalla riscoperta di opere ed autori del passato: così, fenomeni come la Rossini-Renaissance, nonché la rivalutazione di Donizetti e del primo Verdi, hanno avuto i loro inizi sul palcoscenico del Teatro fiorentino.
Né si può dimenticare l'indagine approfondita su alcuni momenti della storia della musica, grazie a edizioni del festival tematiche, quali il Maggio rossiniano del '52; quelli del '64, '94 e '95, dedicati rispettivamente all'Espressionismo, al Novecento storico ed al primo Romanticismo. Infine, la presenza costante di grandi interpreti: direttori, solisti e cantanti, indispensabili per la realizzazione di progetti tanto ambiziosi e tali da consentire, grazie anche all'apporto di regie e scenografie innovative, vere e proprie "riletture" delle partiture e delle opere più tradizionali.
Se il Festival occupa i mesi di maggio e giugno, l'attività del Teatro si estende per tutto l'anno con la Stagione di Opere, Concerti e Balletti, e gli spettacoli estivi nella magnifica e monumentale cornice del Giardino di Boboli: un'offerta ininterrotta e variegata di occasioni musicali per incontrare un pubblico internazionale, esigente e qualificato. |