Dopo la morte del Grandduca Gian Gastone, l'ultimo Medici, i paesi europei più importanti riuniti a Vienna decisero di dare la Toscana al duca Francesco I di Lorena, dinastia Francese-Austriaco. Fu succeduto da Pietro Leopoldo I, Ferdinando II, Ferdinando III ed infine da Leopoldo II.
Mentre l'arrivo della famiglia dei Lorena a Firenze fece rivivere l'economia della città, purtroppo accentuò la mentalità provinciale che ha impedito a Firenze di partecipare all'espansione culturale internazionale e le conseguenze per la città si sono viste per lungo tempo. Nonostante questo le tecniche dell'Ammannati e del Buontalenti influenzarono notevolmente l'architettura ed i segni si vedono negli impianti di Pierfrancesco Silvani, Foggini e, alla fine del diciottesimo secolo, Ruggieri.
Alla metà del secolo 18°, quando la cultura internazionale era di nuovo più aperta alla discussione, i Lorena chiesero al francese Jadot di venire a Firenze per imprimere un tocco neoclassico. Il Neo-classicismo a Firenze ha un forte sapore storico, di buon gusto ed eleganza, che si ritrovano nel piccolo palazzo della Meridiana a Boboli o nella stanza bianca di Palazzo Pitti.
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